Una ha risposto, l’altra si è avvalsa della facoltà di non farlo. Sono le scelte adottate dalle due persone di San Lorenzo Maggiore arrestate venerdì sera – ai domiciliari -, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, dai carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita.
A bocca chiusa è rimasto Nunzio Del Nigro (avvocato Raffaele Fusco), 22 anni, mentre ha offerto la sua versione dei fatti al gip Gelsomina Palmieri, Maurizio Sanzari (avvocato Antonio Di Santo), 49 anni. Sostenendo di essere stato fermato dai militari mentre stava lavorando nel garage della sua abitazione in via Campolongo: un locale posto più in alto e distante una trentina di metri dal container, al quale è possibile accedere attraverso una stradina di campagna, nel quale era stato sorpreso Del Nigro, intento – questa la ricostruzione degli inquirenti – a confezionare la ‘roba’.
La successiva perquisizione aveva consentito di rinvenire e sequestrare all’interno del box 61 dosi di marijuana contenute in un involucro, una busta con altri 61 grammi di marijuana, buste di cellophane, un bilancino di precisione ed un paio di coltelli.
Un container sistemato in un fondo di proprietà di Sanzari- ha esibito alcune foto per evidenziarne la posizione-, che ha professato la sua estraneità – Perchè – questa la sua tesi – lui ignorava che il 22enne fosse all’interno. I difensori hanno chiesto la revoca della misura a carico dei loro assistiti.
AGGIORNAMENTO ORE 12.55
Al termine dell’udienza di convalida, la dottoressa Palmieri ha applicato la custodia ai domiciliari a De Nigro, mentre nessuna misura è stata disposta per Sanzari, che è stato perciò rimesso in libertà. “Occorre evidenziare – ha scritto il giudice – che le dichiarazioni rese da Sanzari, seppure allo stato non consentano di escludere a suio carico la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, tuttavia offrono spunti per una ricostruzione alternativa della vicenda, riflettendosi sulla configurabilità a suo carico delle esigenze cautelari. Specifiche e concrete esegienze cautelari che mancano”.
Fonte: https://www.ottopagine.it/bn/cronaca/172957/morte-chef-cusanese-quel-medico-non-poteva-salvarlo.shtml?utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook&utm_campaign=ottopagine%20benevento&fbclid=IwAR3dNTeInAUemyBcddO7_4pScKMUkcpWe1kjhpuxb5bnszNXTvjPV856k1o