“Se non lasci stare mio figlio vengo a casa e ti impicco”, coniugi a giudizio
Benevento
Lui ha patteggiato nello scorso giugno la pena, sospesa, di 1 anno e 10 mesi per stalking e tentata estorsione (e lo stesso è accaduto per un’altra persona) ai danni di una 26enne alla quale era stato legato sentimentalmente, ora i suoi genitori sono stati rinviati a giudizio, sempre per stalking nei confronti della stessa ragazza.
Lo ha disposto il Gup – il processo partirà il 7 giugno del 2023 – per una coppia di Cusano Mutri, difesa dall’avvocato Marcello D’Auria, chiamata in causa per i comportamenti che dall’ottobre del 2020 al maggio dell’anno successivo – avrebbe mantenuto nei confronti della giovane, parte civile con l’avvocato Antonio Di Santo.
Secondo gli inquirenti, avrebbero minacciato e molestato la malcapitata. “Se non lasci stare mio figlio vengo a casa tua e ti impicco… O ti sciolgo nell’acido”, le avrebbe detto lei quando aveva scoperto la relazione. Inoltre, i coniugi si sarebbero appostati in auto a più riprese sotto l’abitazione della malcapitata ed avrebbero cercato di fermarla.
Il patteggiamento del figlio, assistito dagli avvocati Paolo Abbate ed Antonio Barbieri, era invece scattato in una inchiesta del sostituto procuratore Francesco Sansobrino e dei carabinieri avviata l’11 ottobre del 2021, quando la giovane si era presentata ai militari e aveva consegnato una pen-drive nella quale erano custodite le registrazioni di due telefonate con la minaccia minacciata di mettere in rete foto e suoi video mentre era in atteggiamenti intimi.
Un rischio che avrebbe potuto evitare se avesse sborsato una somma di denaro lievitata dai 20 mila euro pretesi a giugno ai 107mila e ai 130mila di ottobre. L’8 novembre, poi, era stata incendiata, per fortuna in modo parziale, la Panda della mamma della ragazza.