Sono tredici i medici, in servizio in più strutture, indagati per la morte di F. F., 72 anni, di Napoli, avvenuta lo scorso 20 novembre al Rummo. Tutti sono stati ‘avvisati’ dal sostituto procuratore Francesca Saccone, che dirige l’inchiesta della Squadra mobile: un atto dovuto in vista dell’incarico dell’autopsia, che sarà affidato al medico legale Umberto De Gennaro e al chirurgo Osvaldo Micera.
L’udienza dinanzi al Pm è in programma lunedì, quando i sanitari – sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Antonio Di Santo, e d’ufficio, Massimiliano Ricciardi – e le parti offese – i familiari della vittima, rappresentati dall’avvocato Mario Cusano – avranno la facoltà di nominare un consulente di fiducia che prenda parte all’esame.
Secondo una prima ricostruzione, dopo essersi sottoposto alla fine di settembre, presso il San Raffaele di Milano, ad un intervento per un aneurisma addominale, il paziente era stato trasferito alla clinica Maugeri di Telese Terme, per la terapia riabilitazione.
La degenza sarebbe però durata poco: le sue condizioni sarebbero infatti peggiorate, a quanto pare per problemi legati alla ferita, al punto da essere trasportato al Rummo, dove il suo cuore aveva smesso di battere per sempre dopo una dozzina di giorni.
Un dramma per i suoi congiunti, che avevano deciso di presentare una denuncia, chiedendo di far chiarezza sulla vicenda e di stabilire se esistano presunte responsabilità a carico dei medici che l’hanno avuto in cura.
Fonte: https://www.ottopagine.it/bn/cronaca/119465/racket-delle-viti-in-liberta-tre-dei-cinque-indagati.shtml