Benevento
Ha negato gli addebiti che gli sono costati il divieto di avvicinamento (e di comunicazione) alla parte offesa e ai luoghi che frequenta, offrendo la sua versione sui fatti, da ricondurre, a suo dire, ad un “rapporto tossico”, all’insegna di scatti di ira e di gelosia. Assistito dall’avvocato Antonio Di Santo, si è difeso così, dinanzi al gip Pietro Vinetti, un 39enne, residente in un centro della Valle Telesina, indagato per stalking all’ex fidanzata disabile e sequestro di persona.
L’inchiesta era stata avviata nello scorso febbraio, quando la donna aveva presentato una querela ai carabinieri, ai quali aveva raccontato di aver intrattenuto con l’uomo una relazione andata avanti dal 2017 al dicembre del 2019 , quando lei l’aveva interrotta dopo un episodio. Complice una frenata improvvisa, aveva sostenuto, aveva rotto un tergicristallo della macchina dell’allora 36enne, che da quel momento in poi l’avrebbe tormentata con richieste di risarcimento dei danni subiti, contenute anche in un figlio che aveva attaccato alla porta dell’abitazione della malcapitata. I due si erano poi riavvicinati per un breve periodo, ma nel dicembre del 2020 lei aveva troncato i contatti e si era trasferita a Roma.
Era tornata in paese nel maggio del 2021, da allora lui l’avrebbe perseguitata con una serie di messaggi, continuando a pretendere i soldi. Messaggi vocali pesantemente offensivi, anche sulla condizione di invalidità della poverina, con problemi di deambulazione (“Quando la metti la minigonna? Ah, dimenticavo, tu la minigonna non puoi metterla…”). Riferimenti denigratori che non sarebbero mancati anche mentre la relazione era in corso. In un’occasione le avrebbe inviato una foto di lei nuda, facendole credere che l’aveva condivisa e commentata con altri, mentre in un’altra l’avrebbe costretta in una stanza per ore, fino a quando lei, con la scusa di un bicchiere d’acqua, era riuscita a farsi aprire la porta e ad allontanarsi.
Il 39enne ha provato a giustificare i messaggi con la rabbia che stava provando all’epoca a causa della salute della madre, ha precisato che lei, oltre a diffamarlo più volte davanti agli amici, avrebbe intenzionalmente rotto il tergicristallo durante una scenata di gelosia, e che la ex era rimasta più volte in casa sua anche fino a tarda notte. Quanto ai tranquillanti che la parte offesa avrebbe assunto per la situazione di paura nella quale era precipitata, ha affermato che lei faceva da tempo uso di farmaci e di alcol.
fonte: https://www.ottopagine.it/bn/cronaca/300395/fidanzata-disabile-la-offende-dimenticavo-tu-non-puoi-mettere-la-minigonna.shtml